PuntoEdu |
ForTIC - Percorso B |
Introduzione
Ruolo delle
TIC nei processi di apprendimento
Apprendimento individualizzato
Apprendimento collaborativo
Didattica basata su progetti interdisciplinari
Progettazione e realizzazione di presentazioni basate
su TIC
|
 |
|
TIC
come supporto ai processi di apprendimento collaborativo
L'utilizzo delle TIC nella didattica è spesso legato alla scelta
di mettere in atto strategie didattiche di tipo collaborativo.
All'interno di impostazioni didattiche di tipo collaborativo e costruttivista
possiamo:
creare ambienti di apprendimento anche virtuali caratterizzati da un
alto livello comunicativo di tutti i partecipanti (docenti, studenti,
pari, esperti) e dall'abbattimento, tramite le reti, dei vincoli di
spazio e di tempo. In questi contesti l'atteggiamento prevalente dello
studente è molto più attivo di quanto avviene in genere
durante la lezione frontale.
Ci sono tre classi di tecnologie che, combinate, possono fornire ambienti
software per supportare attività di gruppo (groupware) adatti per
l'apprendimento collaborativo:
- sistemi di comunicazione (testo, audio, audio grafica e comunicazione
video; posta elettronica, computer conferencing e fax);
- sistemi per la condivisione di risorse (condivisione dello schermo
e lavagna elettronica, strumenti per la rappresentazione di progetti,
accesso ai sistemi di file e banche dati);
- sistemi di supporto a processi di gruppo (sistemi per la gestione
dei progetti, calendari condivisi, sistemi per la produzione, strumenti
di valutazione, strumenti per la generazione di idee e forum di discussione).
Prima, questi strumenti per lo più erano usati in modo indipendente
e naturalmente i classici sistemi audio, audio grafici e di videoconferenza
erano usati molto prima dell'avvento dei personal computer multimediali.
Tuttavia, la maggiore differenza qualitativa nel potenziale educativo
dell'apprendimento collaborativo e del lavoro di gruppo supportati dal
computer deriva dall'aver integrato queste tre classi di tecnologie in
un ambiente unico basato sul computer, o in centri di risorse educative.
L'apprendimento collaborativo affonda le sue radici negli sviluppi
della psicologia cognitiva e in particolare del costruttivismo
sociale.
I tre principali elementi che caratterizzano una situazione di apprendimento
collaborativo sono:
- l'interdipendenza tra i membri del gruppo;
- la condivisione o la ripartizione dei compiti e la gestione del processo
di gruppo;
- la finalità di costruire qualcosa di nuovo, cioè di
ottenere un valore aggiunto dalla collaborazione.
Le TIC favoriscono l'apprendimento collaborativo:
- quando agevolano il passaggio, da parte dello studente, da un processo
di semplice assimilazione ad un processo di costruzione attiva della
conoscenza;
- quando funzionano come amplificatori informativi e comunicativi oltre
che strumenti per la creazione di comunità di apprendimento in
rete.
Un esempio di apprendimento collaborativo in presenza basato sull'uso
del computer in classe è rappresentato dall'uso delle simulazioni che
consentono di studiare, ad esempio, gli aspetti storico - sociali implicati
nella progettazione e nello sviluppo di una città. E' il caso
del software "SIM.CITY" che mostra l'interdipendenza di azioni
come lo sviluppo industriale/ l'ambiente / le tasse, all'interno di una
simulazione in cui gruppi di studenti costruiscono la città discutendo,
prendendo decisioni, variando alcuni parametri, e ne osservano lo sviluppo
consequenziale.
In rete è possibile trovare numerose opportunità per avviare
progetti collaborativi a distanza e numerosi resoconti
di esperienze realizzate a vari livelli e in scuole di ogni ordine e grado.
L'analisi dei tratti comuni dei casi e delle esperienze dimostra che
nelle pratiche didattiche collaborative:
- le TIC facilitano il recupero delle informazioni e della documentazione
e motivano lo scambio delle informazioni. L'attività di scrittura
computerizzata si configura come attività in cui la negoziazione
dei significati è più naturale rispetto ad altri contesti
di produzione di testi;
- sono enfatizzati i processi di costruzione di conoscenza nell'attività
di ricerca;
- lo sforzo cooperativo si traduce in una più frequente utilizzazione
di strategie di ragionamento di alto livello;
- l'attività di scrittura nei database si sposta da un modello
di tipo "knowledge building" a modelli di tipo "knowledge
transforming" nei quali i partecipanti sono più consapevoli
degli scopi della scrittura e della attività di ricerca, producono
infatti più scritture autonome e contestualizzate rispetto all'indagine,
si selezionano le informazioni da scrivere rispetto a tali scopi, si
fa maggior ricorso all'argomentazione.
Ecco due esempi di tutto ciò nel resoconto di due progetti
differenti fatto dagli insegnanti.
Il primo esempio riguarda il progetto, condotto in una Scuola Media
della provincia di Parma ed è intitolato significativamente
"Apprendimento
a distanza via Internet, classe 3 della scuola media di Corcagnano
catapultata nel mondo" , il secondo esempio si riferisce
al progetto <<"Progetto cooperativo in rete" "Sardegna
chiama Friuli" "Gli eroi dimenticati" e "La meglio
Gioventù" "Storia delle Brigate Sassari e Julia nella
seconda guerra mondiale nella Penisola Balcanica">>, condotto
dalla Scuola Media di Alghero e Fertilia "Satta
e Virgilio" .
Dal resoconto ho estrapolato le parti nelle quali risulta evidente come
le TIC abbiano favorito l'attuazione delle modalità di apprendimento
collaborativi e i vantaggi che ne sono derivati per docenti e studenti
coinvolti. I passaggi salienti sono stati da me sottolineati.
Il primo esempio (sottolineato mio):
"Apprendimento a distanza via Internet, classe 3 della scuola
media di Corcagnano catapultata nel mondo"
(
)COME E' STATO IMPOSTATO IL LAVORO?
In un'ora non curricolare di inglese/informatica, (devo a questo proposito
soffermarmi su questa 'disciplina': se per quanto riguarda la lingua
inglese mi sono sentita una docente a tutti gli effetti, la cosa non
è stata così per quanto riguarda l'informatica. Per
dire la verità tra la sottoscritta e gli studenti c'è
stato un 'apprendimento collaborativo': abbiamo messo insieme le nostre
rispettive conoscenze, abbiamo chiesto aiuto ai tecnici svedesi quando
non riuscivamo soli, e alla fine siamo riusciti ad utilizzare abbastanza
correttamente il Lotus Learningspace, i quattro ragazzi iscritti
e altri volontari della classe (una decina di allievi circa) utilizzavano
il laboratorio di informatica della nostra scuola dove si trovano 7
computer collegati in rete, si connettevano ad Internet ed entravano
nella classe virtuale. Qui prendevano nota dei materiali da studiare,
memorizzandoli sul computer della scuola, e stampandoli quando si rivelava
necessario; ricevevano i compiti da svolgere e poi, durante un' ora
curricolare di scienze, discutevano, facevano ricerche, predisponevano
il materiale da produrre. Con l'aiuto del prof. Riccardo Ghiretti di
scienze, hanno anche effettuato indagini sul territorio, ed eseguito
interviste. In un'ora curricolare di inglese, il materiale e i compiti
assegnati venivano trasferiti in lingua inglese e poi 'consegnati' agli
insegnanti virtuali. Quello che i ragazzi hanno trovato molto interessante
è stato il fatto di dover mediare con le altre classi componenti
la loro squadra, chiamata Eptesicus nilssoni (India, Colombia, Georgia,
Danimarca e Lesotho), su argomenti da portare come contributo di ogni
gruppo all'intero progetto. Questa mediazione avveniva nell'aula
virtuale: Ogni gruppo partecipante faceva una proposta, questa era integrata
e corretta da un altro gruppo fino a che si raggiungeva un accordo sulla
stesura definitiva;
(
)Il mio lavoro di 'facilitatore' nell'ora non curricolare
e di laboratorio di informatica è consistito soprattutto nell'aiutarli
a scegliere i materiali più adatti al compito da svolgere, a
non soffermarsi su questioni non essenziali, a volte a suggerire il
senso di testi particolarmente difficoltosi. Nell'ora curricolare invece,
poichè si doveva preparare il materiale da pubblicare nell'aula
virtuale, predisponevo lavori di gruppo in cui venivano svolti compiti
differenti: alcuni rimettevano in ordine materiale in inglese trovato
nel 'media center'; altri cercavano di correggere l'inglese dei 'traduttori'
(visto che i testi da produrre erano piuttosto lunghi veniva usato
un traduttore, ma spesso il senso era falsato per cui era necessario
rimettere tutto a posto). Devo dire che all'interno dei gruppi si
erano organizzati abbastanza bene: i più competenti decidevano
le cose da scrivere, gli altri aiutavano scrivendo in brutta, battendo
al computer, cercando vocaboli sul dizionario. L'inglese, quindi non
era insegnato in quanto tale, ma utilizzato come mezzo per effettuare
dei compiti e comunicare i nostri lavori ad altri.(
).
Il secondo esempio (sottolineato mio):
<<"Progetto cooperativo in rete" "Sardegna
chiama Friuli" "Gli eroi dimenticati" e "La meglio
Gioventù">>
I LUOGHI E GLI STRUMENTI
In laboratorio
Le scuole partecipanti al progetto possiedono entrambe laboratori multimediali
di recente installazione, con caratteristiche comuni di hardware e software,
per cui è stato possibile un'omogeneità nell'uso degli
strumenti tecnologici ed un'uniformità nello sviluppo del progetto.
Le scuole sono collegate in rete, usano quotidianamente la posta
elettronica che in un progetto cooperativo rappresenta il mezzo veloce
con cui scambiare i messaggi e creare realmente una virtual classroom.
Gli alunni di entrambe le classi avevano già fatto esperienza
negli anni precedenti, ma solo in questa occasione gli scambi hanno
assunto un ruolo di primaria importanza, permettendo l'acquisizione
non solo di contenuti, ma anche la crescita di maturità e responsabilità
nel confronto continuo del modo di lavorare e di accettare la fatica
degli altri, critiche comprese.
Le ricerche in internet hanno motivato ancora di più l'interesse
dei ragazzi, che hanno scritto per informazioni e...
sono stati premiati da risposte disinteressate di persone appassionate
che hanno inviato il materiale richiesto via posta.
La frequenza e l'uso del laboratorio è stata stabilita in
ciascuna scuola da un calendario regolato sulla base delle effettive
sperimentazioni e progettazioni in atto.
In classe
Il progetto ha previsto necessariamente anche momenti di lavoro in
classe, sia nelle ore curricolari, sia nelle ore dedicate alla ricerca
dei materiali e in quei momenti di discussione problematica e di
messa a punto da affrontare a classe intera.
Il coinvolgimento personale dell'alunno è stato molto importante
perché in queste occasioni si è sentito protagonista del
percorso operativo e le sue decisioni sono state spesso determinanti
in certe fasi, da superare con la collaborazione di tutti.
Esempi pratici: la discussione iniziale, i pareri collettivi e singoli,
le suddivisioni dei gruppi, le assegnazioni dei compiti, la scelta dai
percorsi alle icone... insomma era il loro lavoro e loro erano i
protagonisti.
|