Modelli teorici
La dislessia è la difficoltà o l'incapacità di leggere.
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acquisita, quando la capacità di lettura è compromessa da danni cerebrali;
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evolutiva, quando la difficoltà o l'incapacità di leggere non dipende da lesioni cerebrali acquisite,
dall'età cronologica, dall'età mentale o da
una scolarità inadeguata.
Inizialmente le cause della dislessia evolutiva vennero attribuite ad un deficit di tipo neurologico,
ad un deficit strutturale del cervello (Morgan Pringle), ad un
ritardo evolutivo nello sviluppo della dominanza emisferica cerebrale del linguaggio (Orton).
Knud Hermann (1959) attribuì le cause del disturbo ad una mancanza di orientamento laterale in riferimento
allo schema corporeo.
Solo negli anni Sessanta apparvero le prime teorie che avanzarono ipotesi multifattoriali.
Le teorie più recenti tentano un rapporto tra le difficoltà legate alla dislessia e l'analisi dei più
recenti modelli dei processi normali di lettura e di scrittura, per
ricavarne possibili approcci riabilitativi.
Occorre distinguere tra disgrafia e dosortografia, poiché
non si tratta di due sinonimi, ma i due termini si riferiscono a disabilità diverse.
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La disgrafia condiziona la forma dei messaggi scritti, i segni prodotti;
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la disortografia invece interferisce sul contenuto del messaggio poiché le difficoltà sono relative
alle operazioni semantiche, sintattiche e
fonologiche.
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